Ma van a “kedvesség” világnapja. Ez alkalomból egy érdekes cikket olvashattok az empátiáról, szószedettel, majd igaz-hamis feladattal!
Vedere qualcuno che sta male, soprattutto un amico, è una delle “molle” che fa scattare l’empatia e ci spinge a consolarlo. Tempo fa alcuni scienziati hanno fotografato con la risonanza magnetica funzionale le aree del cervello coinvolte quando una persona prova dolore e quando prova empatia. Alcune coincidevano!
Prestare un quaderno a un compagno o dare una mano a uno sconosciuto che ha bucato la gomma della bici. Sono azioni semplici che, però, spesso sembrano difficilissime: non abbiamo voglia, tempo, pazienza… Eppure, secondo gli scienziati, fare un favore ed essere altruisti è qualcosa che non fa bene solo agli altri ma anche e soprattutto a noi stessi.
Alla base di questo comportamento c’è l’empatia, un sentimento (tipico del genere umano ma pare anche di alcuni animali) che ci permette di metterci nei panni dell’altro, capire che cosa prova e fare qualcosa per aiutarlo a stare meglio.
Essere altruisti può avere anche altri benefici: ad esempio a rilasciare nel cervello una sostanza simile alla dopamina che produce un’immediata sensazione di benessere.
Anche la condivisione del cibo è un atto di altruismo (o gentilezza) che “funziona”. Quando saremo noi ad avere bisogno, infatti, gli altri saranno più portati ad aiutarci. Stesso discorso per il volontariato: aiutare in un’associazione ambientalista o per aiutare le persone bisognose è una forma di altruismo molto “nobile”, perché si pensa al bene degli altri senza chiedere nulla in cambio.
Anche gli animali si aiutano tra loro: ad esempio per procurarsi cibo o per fare grooming, cioè pulirsi e liberarsi dei parassiti a vicenda.
In uno studio della Kwansei Gakuin University in Giappone hanno osservato che la maggior parte dei ratti scelgie di aiutare un compagno in difficoltà anche dovendo rinunciare a un pezzo di cioccolato.
Hai capito questo articolo? Mettiti alla prova con un esercizio di comprensione scritta (vero o falso?)!
GLOSSARIO italo-ungherese:
stare male – rosszul lenni
la molla – rugó
fa scattare – kivált
spingere – buzdít
consolare – vigasztal
il cervello – agy
il dolore – fájdalom
fare un favore – szívességet tenni
mettersi nei panni di qcuno – vki helyébe képzeli magát
provare qcosa – érezni vmit
altruista – önzetlen
il beneficio – haszon, nyereség, jótékony hatás
rilasciare – kibocsátani
la sostanza – anyag
la condivisione – megosztás
condividere – megosztani
procurarsi qcosa – megszerezni vmit
il ratto – patkány
rinunciare a – visszautasítani vmit, lemondani vmiről
FONTE del testo: Focus Junior